23 research outputs found

    Contaminazioni visive. Dal censimento al sistema. Arte e architettura tra chiesa e territorio a Bologna

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    A partire dal censimento condotto sul patrimonio, architettonico e decorativo, degli edifici di culto della Diocesi di Bologna, le autrici, in qualità di schedatrici, presentano alcune vie d’analisi critica sul materiale raccolto per i relativi ambiti disciplinari. Dopo il censimento pubblicato da Enrico Corty (1844), ancora oggi fondamentale riferimento per qualsiasi indagine preliminare sulle chiese della Diocesi, quella in corso si rivela la prima esperienza in grado di fotografare la reale consistenza del patrimonio ecclesiastico bolognese. A differenza dei lavori ottocenteschi e di primo novecento, si vuole mettere in luce come l’operazione attuale abbia dato forma ad un nuovo sistema di raccolta dei dati provenienti dal territorio felsineo, compatibile con le attuali metodologie di indagine storico artistica e conservativa dei manufatti e delle opere d’arte, nonché con le attuali esigenze di programmazione del destino di queste ultime. Costruendo un intervento a quattro mani e chiamando in causa le differenti analisi sul patrimonio architettonico e su quello storico artistico, si presenteranno alcuni case studies, volgendo attenzione a edifici e complessi decorativi scarsamente indagati del territorio della Diocesi

    L'immagine di Napoli a Bologna. Appunti per uno studio fra arte e scienza (XVII-XVIII secolo)

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    Between the seventeenth and eighteenth centuries, some new cultural relations between Bologna and Naples developed a new dialogue between the two cities, focusing on new scientific discoveries and academic disciplines. From this moment on, Naples and the South become a pole of attraction in the reflections of intellectuals and artists of the Bolognese circles. Thanks to the Institute of Sciences and the Studio in Bologna, it begins a production and a collection of texts, images and objects that refer to the charm of the coastal city. If some of these materials have already been analyzed individually, the paper aims to set a broader reflection that recomposes a network of correspondence; it also identifies the attention on Naples during the eighteenth century within the main figurative genres and collectors who animate the Bolognese artistic culture.Tra XVII e XVIII secolo una serie di relazioni culturali fra Bologna e Napoli sviluppa un nuovo dialogo fra le due città, incentrato sulle nuove scoperte scientifiche e sulle discipline accademiche. Da questo momento, Napoli e il Sud costituiscono un polo di attrazione nelle riflessioni di intellettuali e artisti dei circoli bolognesi, pervasi dal clima dell’Istituto delle Scienze e dello Studio, inaugurando una produzione e una raccolta di testi, immagini e oggetti che rimandano al fascino della città costiera. Se alcuni di questi materiali visivi sono già stati singolarmente analizzati, l’intervento mira a impostare una riflessione più ampia che ricompone una rete di corrispondenze e individua l’attenzione di cui diventa oggetto Napoli nel corso del Settecento all’interno dei principali generi figurativi e collezionistici che animano la cultura artistica bolognese

    Visual influences, from the census to a system Art and architecture between “church” and “territory” in Bologna

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    Starting from the census conducted on Bolognese churches and their architectural and artistic heritage, the authors introduces some critical analysis on the picked material for each area of interest. After the census published by Henry Corty (1844), fundamental reference for any preliminary investigation on the Diocese churches till today, this is the first experience able to evaluate the real scope of ecclesiastical Bolognese patrimony. Unlike the nineteenth-century studies, they want to show how the currenty research has founded a new system of data collection on the Bolognese surrounding, compatible with the actual methodologies of historical artistic investigation and artworks conservation, as well as the actual demands about their destination. In this four-handed paper, some case studies, focused on little known buildings and decorative complexes, will be submitted. The intersection among architectural, decorative and liturgical data reveal unpublished relationship between visual languages and new system connecting “church” and “territory”

    Sconfiggere "gl'ignoranti": la cappella Aldobrandini a Ravenna

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    Il contributo analizza il progetto ecorativo della cappella di Pietro Aldobrandini nel Duomo di Ravenna (1514-1620) mettendolo in rapporto con i principi teologici che animano le azioni degli Aldobrandini a Roma e le conseguenti scelte in materia artistica

    Memoria e tutela. Il patrimonio artistico del territorio di Monteveglio

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    Le opere d'arte, i luoghi e gli edifici della Valsamoggia sono illustrati e presentati al pubblico. Il patrimonio artistico originario viene presentato nella sua attuale consistenza, comprendendo anche le opere oggi custodite presso raccolte museali e private. Molti dei manufatti, recentemente restaurati, testimoniano le varie stagioni della pittura bolognese accanto alla quale trovano posto autori di estrazione ferrarese, veneta e toscana; di non minor pregio è il ricco repertorio di sculture lignee e fittili presenti nei diversi edifici di culto

    Oltre Guido Reni. I committenti di Francesco Gessi dopo la formazione (1625-1630): dai Ludovisi ai Corsini, in In Corso d'opera 3. Ricerche dei dottorandi in storia dell'arte della Sapienza, Roma 2019, pp. 87-93

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    L'intervento mira a precisare la geografia di committenti di cui Francesco Gessi, allievo a Bologna di Guido Reni durante i suoi anni giovanili, potè sfruttare contatti e sostegno per potersi definitivamente separare dal maestro. Attraverso un'analisi delle principali committenze soddisfatte dal pittore fra il 1625 e il 1630 è possobile delinare un colto entourage di cui l'artista si servì per conquistare un'immagine socialmente e artisticamente autonoma da Ren

    Costruire l'identitĂ  fra chiesa e nazione. Il caso dei bolognesi a Roma

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    Il saggio presenta gli esiti più significativi dello studio sulla chiesa e comunità nazionale bolognese presente a Roma in epoca moderna, condotto all’interno del gruppo di ricerca Roma communis patria presso la Bibliotheca Hertziana – Max PlanckInstitutfürKunstgeschichte. L’intervento presenta gli esiti dello spoglio documentario del suo patrimonio archivistico, rimasto fino ad ora insondato, che fornisce nuove precisazioni storiche e sociali sul ruolo svolto dallanatio in terra romana e nei rapporti con Bologna. La confraternita, presente nella chiesa dei Santi Giovanni Evangelista e Petronio nel rione Regola, sorge nel 1576 sotto il papa bolognese Gregorio XIII. Dallo studio delle prime fasi di formazione e insediamento a Roma emergono numerosi personaggi legati al potere pontificio e alla curia bolognese, che rivelano una formazione ricca e composita del sodalizio. L’apparato decorativo nel cantiere della chiesa, formatosi fra il XVII e il XVIII secolo a opera di artisti bolognesi, viene rianalizzato attraverso alcuni percorsi documentari, per verificare se e in che modo le manifestazioni artistiche hanno fatto emergere una dimensione di identità nazionale collettiva, attraverso la formazione di un linguaggio che va da manifestazioni di spiritualità, espressione dei culti locali e ruolo attivo di bolognesi illustri. Ne risulta un edificio caratterizzato da una ricchezza decorativa interna ora in gran parte dispersa, ricostruita attraverso inventari e registri, che rispondeva al bisogno di Bologna di presentarsi a Roma sotto una veste univoca di nazione

    Francesco Gessi tra centro e periferia: oblìo documentario e memoria artistica

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    L'articolo analizza parte della produzione tarda di Giovan Francesco Gessi (1588-1649), allievo di Guido Reni, e si sofferma in particolare sulla committenza per gli eremiti camaldolesi di Tizzano, in provincia di Bologn

    Modelli e risonanze per la scuola bolognese a Palazzo Buonaccorsi

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    Un nutrito gruppo di presenze al lavoro nel cantiere di palazzo Buonaccorsi è costituito da pittori di formazione bolognese. In una suddivisione di ruoli che copre gli anni dal 1713 al 1717, partecipano all’impresa decorativa della galleria Marcantonio Franceschini, Giuseppe Gambarini e Giovan Gioseffo dal Sole con l’allievo Giovanni Giorgi. A partire dai primi autorevoli inquadramenti (Miller 1963, Prete 2002), che hanno stabilito la paternità delle pitture e chiarito alcune circostanze di committenza, l’intervento vuole riflettere sulle tipologie decorative messe in campo dai pittori in relazione alle coeve imprese pittoriche bolognesi, mettendo in luce modelli figurativi, fattori di gusto e tendenza alla base dei singoli interventi. Alcune nuove evidenze documentarie permettono di inquadrare in modo più specifico l’opera degli artisti, alcuni dei quali non ancora valorizzati da uno studio omogeneo, e rivelano implicazioni che inseriscono l’impresa maceratese nel contesto culturale della Bologna di primo Settecento, luogo di incontro e mediazione fra alcune realtà artistiche e intellettuali di respiro internazionale

    Il volto di Bologna. Immagini, tradizioni e luoghi di una nazione a Roma

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    This paper aims to define the role of the Bolognese 'nation' in sixteenth- and seventeenth-century Rome. The church of Saints John the Evangelist and Petronius, built in 1576 under the Bolognese Pope Gregory XIII, represents the first instance of this congregation's architectural presence in the Eternal City. The community began defining its unique character through a specific figurative language, stimulated by the need to express its own spirituality and local culture as well as to celebrate the role played by a number of famous Bolognese citizens within the congregation and in the Roman Curia. A detailed analysis of the decorative and liturgical programme of this church, as well as archival research in various Bolognese and Roman institutions shed light on the religious, social and artistic practices through which this 'nation' aimed to express its identity
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